Da brava persona disordinata quale sono, ho sentito il bisogno impellente di organizzare meglio i miei viaggi. Da anni ho un bullet journal (bujo), quindi ho deciso di applicare gli stessi principi del bujo su una sorta di diario di viaggio. Ed è esattamente questo nuovo modo di fondere creatività e organizzazione che mi dà una soddisfazione inimmaginabile.

Cos’è bullet journal?
Un bullet journal, spesso abbreviato in #bujo, è un’agenda o un modo di pianificare eventi, cose da fare, da studiare etc. in modo del tutto personalizzabile. Alcune persone quindi lo usano per organizzarsi la giornata, lo studio o la vita lavorativa. Altre lo utilizzano per tenere traccia delle proprie abitudini o anche come un diario scolastico. O chi lo usa per tutte queste cose insieme. Io lo utilizzo per tutte queste cose e anche come diario di viaggio.
La cosa bella è che siete voi a crearlo e personalizzarlo in base ai vostri gusti e alle vostre esigenze.
C’è chi ama il bujo minimalista, chi lo riempie di colori e foto, chi lo decora con washi tape e sticker carinissimi e colori pastello. C’è chi fa un insieme di tutto ciò e quelli a cui invece non importa il lato creativo del bujo.
Non ci sono regole. Il bujo è un oggetto per scaricare lo stress in modo creativo, non serve a stressarsi altrimenti non serve a niente, no?
E quindi cosa c’entra il bujo con i viaggi?
Non importa se si viaggia ogni mese o ogni due anni. Il bujo come diario di viaggio lo si può creare anche in base ai viaggi passati oppure per programmare quelli futuri. L’importante è divertirsi nel creare il diario.
Di cosa ho bisogno concretamente per il mio diario di viaggio?
Concretamente? Un quaderno vuoto e una penna. Il quaderno può essere a quadri, righe, vuoto, colorato, come volete voi. Poi se deve essere di viaggio vero e proprio, forse vi serve un biglietto per andare da qualche parte e scrivere della vostra esperienza. Ma potete scrivere anche della vostra città, non serve necessariamente andare dall’altra parte del mondo.
Se volete rendere le cose più artistiche, allora tirate fuori pastelli, evidenziatori, penne colorate. Preparatevi per un attacco d’arte (s)degno di Giovanni Muciaccia.

Personalmente devo ammettere che considero questa attività come una vera e propria forma d’arte, quindi per me vale il motto go big or go home. Ogni pagina del mio diario deve essere perfettamente organizzata e decorata con calligrafie, sticker e via dicendo. Spesso ritaglio foto da riviste inutilizzate e le incollo sulle pagine.
Idee su come organizzare il diario:
Pagina uno: di solito creo un insieme di immagini del posto che visiterò/ho visitato e scrivo il nome del posto in calligrafia. Cerco di trovare foto da riviste o guide e attaccarle con la colla su questa prima pagina. A volte pasticcio un po’ le cose ma la regola è: anche se siete maniaci dell’ordine, non bisogna stressarsi troppo.
Se non trovo foto su riviste/guide, allora mi diverto a disegnare alla meno peggio uno dei luoghi caratteristici del posto che visiterò.
Pagina due:
Qui scrivo tutte le informazioni importanti sui biglietti aerei/bus/treno, così sono sicura di non dimenticare niente. Dopo il viaggio torno spesso su questa pagina e incollo i biglietti utilizzati.

Pagine tre-quattro:
Queste sono le pagine dedicate al calendario/itinerario. Scrivo i vari giorni di viaggio (giorno 1, 2, 3 etc) e aggiungo per ogni giorno le varie cose da visitare, dove mangiare/dormire, cosa fare e via dicendo. Come vedete dalla foto qui sotto, ogni tanto incollo anche le polaroid.
Pagina cinque:
Di solito scrivo una lista delle cose da mettere in valigia, così sono sicura al 100% di non dimenticare niente a casa e soprattutto di non dimenticare niente in giro quando arriva il triste momento di rifare i bagagli per tornare a casa.
Pagina sei:
Qui raccolgo nomi e indirizzi dei ristoranti o bar da provare durante il viaggio. Tra l’altro ho comprato alla modica cifra di 0,80 € degli sticker carinissimi con caffé, torte e muffin che attacco in questa pagina per farmi venire fame. Nella pagina accanto mi piace poi incollare i biglietti da visita di questi ristoranti (sempre se mi ricordo di prenderli dopo mangiato).

Pagina sette:
Questa è la pagina dei ricordi. È proprio su questa pagina che incollo le foto scattate durante il viaggio. Se non ho modo di stampare le foto che ho fatto, ritaglio le foto dalle guide del posto et voilà, il gioco è fatto.
Se vi incuriosisce per esempio l’itinerario che ho seguito per la Norvegia, cliccate su questo link.
Cosa pensate di questo metodo?
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